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Difendersi dal caldo... I nuovi decreti non funzionano

ROMA NON È BRUXELLES: BENE LA PRESTAZIONE INVERNALE, PESSIMA QUELLA ESTIVA

È questa in estrema sintesi la posizione di ANDIL, l'associazione di Confindustria che rappresenta gli industriali dei laterizi, in merito ai tre nuovi decreti sull'efficienza energetica in edilizia: dall'adeguatezza del grado di isolamento imposto agli involucri edilizi, alla non corretta valutazione dell'inerzia termica per poter controllare il comfort abitativo.

Nel pieno della calura estiva, nel luglio più caldo degli ultimi tempi, vengono alla luce i tre nuovi decreti sull'efficienza energetica in edilizia, per introdurre (il primo) "le prescrizioni minime, le modalità di verifica per edifici di nuova costruzione ed esistenti in funzione dell'ambito di intervento e i requisiti dell'edificio ad energia quasi zero", per integrare e modificare (il secondo decreto) le "Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica proponendo un nuovo indicatore per la classificazione e un nuovo modello di attestato" ed infine per definire (il terzo) "i nuovi modelli per la relazione tecnica in funzione della tipologia di intervento".

L'Europa ci 'impone' la strada per la progettazione di edifici a consumo netto nullo, strada che è quanto mai opportuna anche in Italia, ma mentre per gli altri Paesi il mantra è come difendersi dal freddo, la stessa ricetta non può funzionare in Italia. Con temperatura che sfiorano i 40 gradi da tanti giorni ormai, è chiaro a tutti che in Italia, il tema è più complesso e l'isolamento dal freddo, meno pungente che in Nord Europa, deve essere affrontato con una particolare attenzione anche alla questione estiva.

Complessivamente i nuovi decreti si sono preoccupati della situazione invernale, rendendo pressoché valida l'applicazione di qualsiasi soluzione per quella estiva. Errore commesso persino in Germania e in Inghilterra, realtà che pur essendo estranee al contesto climatico mediterraneo hanno adottato tipologie costruttive orientate al solo isolamento dal freddo che hanno generato gravissimi problemi in estate, dimostrando quanto sia fallace progettare senza considerare gli effetti del caldo. Il fattore estivo viene sottovalutato dalle direttive europee nate in contesti climatici differenti dal nostro, abbiamo quindi perso (o solo rimandato?) l'occasione di fare da apripista in tal senso.

Cosa succede se spingiamo sul forte isolamento delle nostre case, senza tener conto della necessità di gestire i carichi interni durante l'estate?

"È questo il punto", afferma il Presidente ANDIL, Arch. Luigi Di Carlantonio. "È giusto progettare edifici con involucri più isolati ed equilibrato appare il grado di isolamento imposto agli involucri edilizi dal primo decreto, ma occorre che sia data idonea rilevanza all'inerzia termica per poter controllare il comfort abitativo, senza ricorrere ad energivori impianti di climatizzazione. Sarebbe un contro senso, se l'obiettivo è la casa a consumo nullo".

Non volendo entrare nei tecnicismi dei decreti, riteniamo poco incisiva la scelta del parametro per la misurazione della prestazione energetica estiva. Il ricorso alla sola trasmittanza periodica è assolutamente lontano da ogni logica.

Il problema estivo viene, infatti, ricondotto essenzialmente ai flussi entranti nell'edificio dall'esterno (irraggiamento solare, trasmissione conduttiva delle pareti esterne), mentre viene ignorata la gestione dei carichi interni (persone, elettrodomestici, radiazione diffusa in ingresso dalle superfici vetrate), principale fonte del discomfort abitativo.

"La vera critica mossa dell'industria dei laterizi", continua Di Carlantonio, "sta proprio nell'aver ignorato il contributo che le strutture massive, dotate di inerzia termica, che caratterizzano il modo di costruire in Italia, apportano in modo passivo al comfort termo-igrometrico".

Affidare la qualità estiva degli edifici alla sola trasmittanza periodica, farà sì che qualsiasi involucro, dovendo rispettare i nuovi limiti di trasmittanza stazionaria, andrà automaticamente e talvolta impropriamente più che bene anche per l'estivo. Potrebbe quindi verificarsi che a fronte di un'etichetta energetica di alto valore per l'estivo, il consumatore si troverà a dover necessariamente 'correggere' a posteriori i difetti di una cattiva progettazione: i carichi interni, infatti, renderanno gli ambienti iper-isolati "invivibili" d'estate.

Di Carlantonio conclude con l'auspicio che il normatore possa approfondire la tematica per una rapida revisione del decreto nella direzione già indicata, peraltro, da alcuni protocolli energetico-ambientali - quale ad esempio ITACA che ad oggi è una prassi UNI - e che, nel mentre, prevalga l'elevata competenza dei progettisti per la corretta valutazione del contributo della massa superficiale, presente tra i requisiti minimi del primo decreto, o della capacità termica, parametri che garantiscono anche la prestazione estiva dell'involucro.


Bibliografia di approfondimento

Trasmittanze termiche

L'iperisolamento dell'involucro edilizio rischia di spostare il problema dei consumi energetici dalla fase d'uso dell'edificio a quella della produzione dell'isolante. Ma non solo: nei climi caldi, il discomfort interno creato da un involucro superisolato potrebbe aumentare l'utilizzo di sistemi di condizionamento nei periodi estivi, con una significativa penalizzazione dei risparmi previsti

Le nuove normative sul risparmio energetico hanno trascurato in Italia il problema dei consumi di condizionamento estivo, determinando l'adozione di tipologie di involucri leggeri e super-isolati provenienti da climi più freddi. Attraverso monitoraggi su un edificio della tradizione e modellazioni parametriche, si è dimostrata l'importanza dell'inerzia termica nei nostri climi, soprattutto nelle stagioni intermedie e in fase estiva.

Problemi igrometrici legati a basse trasmittanze

La presenza degli organismi biologici, quali alghe o cianobatteri, sui componenti edilizi è stata recentemente acuita dal modo in cui in alcuni casi è stata data risposta all'esigenza di contenimento dei consumi energetici dettata dalle recenti direttive europee

Il rischio di degrado biologico per i componenti edilizi è destinato ad aumentare a causa della recente introduzione degli standard NZEB, ma l'utilizzo di elementi tradizionali quali il laterizio faccia a vista può ridurre l'impatto degli agenti patogeni

Problematica estiva

Attraverso monitoraggi e analisi parametriche di un caso di studio, si dimostra l'importanza dell'inerzia termica interna dell'involucro in estate, soprattutto in presenza di elevati carichi interni. Si presenta la proposta di un limite inferiore della capacità termica areica interna periodica, da introdurre nei decreti attuativi del D.Lgs. 311/06

In Italia si consuma di più per raffrescare che per riscaldare (particolarmente al sud, cinque volte di più). L'imitazione acritica dei modelli nord europei vanifica l'approccio sostenibile in aree climaticamente miti. Dove le esigenze sono diverse. Un caso studio.

Vietato disperdere. Ma non si deve dimenticare la capacità di alcuni materiali di accumulare e rilasciare calore. Uno scenario in cui contano apporti che si manifestano nel corso della giornata e che alcuni criteri di calcolo trascurano

  • M. Rossia, V. M. Rocco, External walls design: The role of periodic thermal transmittance and internalareal heat capacity, Energy and Buildings 68 (2014) 732–740

Recent studies have shown that considering the values of superficial mass (Ms) and periodic thermaltransmittance (Ymn) of external walls is not sufficient to achieve energy savings, particularly in summer.For this reason experimental reference values of the internal areal heat capacity (k1) were introduced.This study aims to understand the interdependency between some thermal parameters (U, Ms, ϕ, Fa,Ymn, k1) of massive and lightweight walls with respect to their energy performance in use in office build-ings in Southern Europe. The study has analyzed eight walls with Italian standard U and Ymnvalues.These walls have been then modified in order to reach k1values corresponding to the reference ones. Theenergy demand to ensure a defined level of indoor thermal comfort has been verified with thermody-namic simulations on a virtual test-room localized in two Italian cities, characterized by different climateconditions.The research results are: to develop design change strategies for external walls to achieve the k1ref-erence values; to quantify the thermal annual energy demand of a virtual test-room equipped with thesample walls and then equipped with the improved walls; to compare the energetic and economic impactfor the improved walls against the sample ones.

  • C. Di Perna, F. Stazi, A. Ursini Casalena, M. D'Orazio, Influence of the internal inertia of the building envelope on summertime comfort in buildings with high internal heat loads, Energy and Buildings 43 (2011) 200–206

The aim of this study was to assess the influence of thermal mass placed on the inner side of the building envelope, described as the dynamic internal areal heat capacity (International Standard ISO 13786), on the summertime thermal comfort in buildings characterised by high internal heat loads. To that aim, simultaneous monitoring was carried out on rooms with high internal heat loads (school classrooms), varying the internal inertia of the envelope through the introduction of an insulating panel on the interior side. Analytical assessment was performed in order to include different inertia values and combinations of both external and internal heat loads.

The study allowed the threshold values of internal areal heat capacity to be determined with respect to the different periodic transmittance values of the walls, assessed according to the adaptive thermal comfort model described in Standard EN15251. These values could be adopted in energy saving regulations which, being based on semi-stationary calculation models, tend to consider the performance of building envelopes as analogous even if there is different thermal inertia.

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