Centro Studi ANCE

Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni (feb 2019)

ANCE ha presentato l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni

Il 27 febbraio 2019 è stato presentato alla stampa l’Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni. Lo studio è stato illustrato dal Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, dal vicepresidente Rudy Girardi e dal Direttore del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio. Alla conferenza stampa è, inoltre, intervenuto Gustavo Piga, Professore Ordinario di economia politica dell’Università Tor Vergata di Roma che ha offerto il suo il suo punto di vista sull’effettiva capacità del “Sistema Italia” di rispondere ad un concreto rischio di recessione.

Lo studio fornisce un aggiornamento dell’andamento del settore delle costruzioni con le previsioni per il 2019 e il 2020, alla luce del rallentamento dell’economia nazione e internazionale in atto.
L’incertezza economica, che sta coinvolgendo tutti i settori produttivi, non risparmia le costruzioni che proseguono nella loro lunga e pesante crisi. In 11 anni, infatti, i livelli produttivi si sono ridotti di circa un terzo, comportando la chiusura di oltre 120mila imprese e la perdita di 600mila posti di lavoro.
La previsione per l’anno in corso, che tiene conto dei consueti indicatori economici e settoriali che misurano il potenziale produttivo del settore, è di un aumento del 2%. Tale risultato è dovuto principalmente ai primi e timidi segnali positivi registrati per gli investimenti privati residenziali e non residenziali e il proseguimento della dinamica positiva per il comparto della manutenzione straordinaria.
Per le opere pubbliche la previsione per il 2019 è di un aumento dell’1,8%. Un primo segnale positivo del tutto insufficiente ad invertire il lungo trend negativo in atto dal 2005 e lontano dalle aspettative di crescita degli investimenti pubblici, che le misure governative, adottare negli ultimi anni, lasciavano sperare.
Il repentino peggioramento delle condizioni economiche di contesto, tuttavia, ha indotto il Centro Studi Ance a formulare uno scenario di previsione peggiorativo, che dimezza la crescita del settore delle costruzioni per il 2019 (+1,1%) e prevede una contrazione ancora maggiore nel 2020.
Tale scenario appare al momento più credibile, in considerazione dei cambiamenti in atto e delle scelte operate dal Governo con l’ultima Legge di bilancio che hanno fortemente ridimensionando il contributo alla crescita derivante dalla spesa per investimenti in conto capitale.


Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni
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Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni (feb 2018)

ANCE ha presentato l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni

Lo studio è stato illustrato dal Presidente dell'Ance, Gabriele Buia, dal Vicepresidente Rudy Girardi e dal Direttore del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio. Il 2017 è stato per le costruzioni un anno di grande delusione, nel quale erano state riposte molte aspettative sul tanto atteso cambio di segno per il settore, dopo una lunga e profonda crisi.

Il risultato è stato di un ulteriore lieve calo dei livelli produttivi (-0,1%), con una perdita complessiva dall'inizio della crisi del 36,5%.

Su tale dinamica incide, in modo preponderante, il dato ancora fortemente negativo delle opere pubbliche, comparto che invece avrebbe dovuto trainare la ripresa degli investimenti in costruzioni, date le importati misure di rilancio per le infrastrutture previste dal Governo già nella Legge di Bilancio del 2017. Queste misure, tuttavia, non hanno decisamente prodotto gli effetti sperati, a causa dell'incapacità di tradurre in cantieri le risorse disponibili e per l'inefficienza nelle procedure di spesa da parte della Pubblica Amministrazione.

Il 2018 potrebbe davvero rappresentare l'anno di svolta per il settore delle costruzioni. La previsione Ance è di un aumento degli investimenti in costruzioni del 2,4% su base annua. Questo nuovo trend sarà guidato dal prolungamento della crescita del comparto della riqualificazione del patrimonio abitativo, dall'importante e atteso cambio di segno nelle opere pubbliche - dopo oltre un decennio di forti cali - e dall'auspicato recupero dei livelli produttivi nella nuova edilizia abitativa. A ciò si aggiunga il consolidarsi della ripresa del comparto non residenziale privato.

Alla conferenza stampa ha, inoltre, partecipato Gustavo Piga, Professore Ordinario di Economia Politica all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, che ha arricchito l'analisi e il dibattito sulle prospettive di sviluppo del settore anche in relazione al contesto macro economico generale.


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Ecobonus e sismabonus, occasione unica per rimettere in sicurezza il Paese

Il 26 settembre ANCE ha dedicato una giornata di approfondimento sugli incentivi fiscali in edilizia proponendo, in vista della prossima legge di Bilancio per il 2018, un pacchetto di proposte che mirano a sfruttare al meglio le potenzialità dell'ecobonus e del sismabonus e a garantirne maggiore efficacia nel tempo:

  1. Prorogare fino al 2020 la detrazione Irpef commisurata al 50% dell'IVA dovuta sull'acquisto di abitazioni in classe energetica A o B, così da riuscire a indirizzare la domanda verso l'acquisto di abitazioni non inquinanti e più efficienti.
  2. Mettere  a regime la detrazione Irpef per il recupero edilizio, nelle formulazioni potenziate e in vigore fino al 31 dicembre 2017, e la proroga fino al 2021 della detrazione per interventi di riqualificazione energetica eseguiti su edifici esistenti.
  3. Per quanto riguarda invece gli interventi di prevenzione sismica degli immobili, la detrazione Irpef 75%-85% del prezzo di vendita (fino ad un massimo di 96.000 euro) per l'acquisto di case antisismiche, site nelle zone più a rischio, derivanti da interventi di demolizione e ricostruzione e vendute dalle imprese che hanno realizzato l'intervento, andrebbe estesa (oggi è limitato per le case in zona sismica 1) anche alle zone 2 e 3, sia per le abitazioni che per gli immobili ad uso produttivo. In questo modo sarebbe favorito il processo di sostituzione edilizia, visto che le imprese metterebbero a disposizione dei cittadini che decidono di sostituire il loro vecchio immobile, un fabbricato da utilizzare nel lasso temporale durante il quale l'altro viene completamente rigenerato, energeticamente e sismicamente. I proprietari potrebbero così finanziare l'operazione di rigenerazione del proprio vecchio immobile, dandolo in permuta prima della demolizione e usufruendo, al momento dell'acquisto del nuovo fabbricato, degli incentivi sugli immobili antisismici, mediante l'uso della cessione del credito.
  4. Questi benefici andrebbero estesi anche ad uffici e capannoni. Il limite di 96.000 euro per unità immobiliare, previsto per immobili residenziali, appare del tutto inefficace per gli immobili produttivi per i quali sono necessari interventi mediamente più costosi. Occorre rimodulare il bonus, in funzione dell'immobile su cui s'interviene, commisurando le premialità alla superficie e ammettendo anche la possibilità di cumulo tra Sismabonus e Ecobonus (per spese differenti).
  5. Occorre, infine, riconoscere la possibilità di utilizzo della cessione del credito anche per gli interventi su singole unità immobiliari e per edifici diversi da quelli condominiali, ivi compresi quelli a destinazione produttiva.

Per approfondimento:
Ecobonus Sismabonus (parte I mercato)
Ecobonus Sismabonus (parte II guida pratica)
Relazione CAMPANA_EcoeSismaBonus 26set2017
Scheda stampa convegno ecosismabonus
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Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni - Luglio 2017

ANCE ha presentato l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni di luglio 2017. 

Lo studio è stato introdotto dal Vicepresidente Rudy Girardi ed illustrato dal Direttore del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio.

L'Osservatorio evidenzia come per l'economia italiana si va consolidando la ripresa, con previsioni superiori alle attese. Per il settore delle costruzioni, invece, stremato da una crisi decennale, ancora non si riescono a scorgere segnali di cambiamento.

I dati lo dimostrano: a gennaio la previsione era di una crescita degli investimenti in costruzioni dello 0,8% per il 2017, oggi la stima è solo di +0,2%. Si tratta di un aumento trascurabile, del tutto insufficiente a creare le condizioni di effettiva ripresa per un settore che ha visto dal 2008 ridurre del 36,4% i propri livelli produttivi.

Il 2018 potrebbe essere l'anno di svolta per il settore delle costruzioni anche grazie agli effetti derivanti dalle misure previste dalla Legge di bilancio 2017. La previsione per il prossimo è di un aumento degli investimenti in costruzioni dell'1,5% in termini reali.

Alla conferenza stampa sono intervenuti i Vicepresidenti Edoardo Bianchi, per le opere pubbliche, Filippo Delle Piane, per il mercato privato, e Vincenzo Di Nardo, per il PPP, per offrire il punto di vista dell'Ance su alcuni dei nodi centrali per il settore e avanzare proposte che possano concretamente avviare la ripresa delle costruzioni. I lavori sono stati conclusi dal Presidente Giuliano Campana che si è soffermato in particolare, su quanto la leva fiscale possa rappresentare un elemento importante anche per promuovere operazioni complesse di rigenerazione urbana.

Di seguito sono disponibili la versione integrale dell'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni, la Sintesi, le slides di presentazione, la scheda stampa e le agenzie stampa.

Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni - Luglio 2017
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Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni (gen 2017)

ANCE ha presentato l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni

Lo studio, illustrato dal Presidente dell'Ance, Gabriele Buia, dal Vicepresidente Rudy Girardi e dal Responsabile del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio, fotografa un settore che, dopo una lunga crisi, vede nel 2017 una possibile ripresa. Il cambio di segno degli investimenti in costruzioni sarà, soprattutto, determinato da quanto previsto nella Legge di Bilancio 2017, che dà grande attenzione all'edilizia con misure relative al rilancio degli investimenti infrastrutturali e al rafforzamento degli incentivi fiscali esistenti, in particolare, per gli interventi di messa in sicurezza sismica e di efficientamento energetico. Per raggiungere l'obiettivo di ripresa del settore, però, è fondamentale assicurare la rapida attuazione degli interventi previsti e un'attenta gestione delle procedure necessarie.

Si rimanda al video della presentazione dell'osservatorio, ed in particolare al discorso del Presidente Buia (tra il minuto 58 e il 67) che affronta i temi degli incentivi fiscali, del sisma bonus, della certificazione sismica, della cessione del credito d'imposta, della rigenerazione e rottamazione del vecchio ed, infine, del fascicolo del fabbricato.


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Osservatorio congiunturale I semestre 2016

I dati dei primi sei mesi non confermano le previsioni di fine 2015, prosegue la crisi dell'edilizia per il 10 anno consecutivo, secondo l'osservatorio congiunturale Ance di metà anno. Negativi ancora sia i risultati che le previsioni, malgrado le aspettative di fine 2015 e gli indicatori fossero ottimistici.

Nella prima parte del 2016 le aspettative di ripresa del settore delle costruzioni non hanno trovato purtroppo conferma. L'indice di produzione, nei primi quattro mesi del 2016, è stato caratterizzato da un andamento altalenante. L'occupazione nel settore, nel primo trimestre 2016, si riduce di un ulteriore 3,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il bilancio complessivo dei posti di lavoro persi nelle costruzioni dall'inizio della crisi è di 580.000 unità, che diventano 800.000 considerando anche i settori collegati.

Le valutazioni sulle prospettive del settore espresse dalle imprese peggiorano. Fuori dal mercato oltre 100.000 imprese. Tra il 2008 e il 2014 il settore dell'edilizia ha perso centinaia di migliaia di imprese. Gli effetti della lunga crisi, infatti, sono stati molto pesanti per il tessuto produttivo dell'edilizia e principalmente per le aziende più strutturate: ha cessato la propria attività il 26,9% delle imprese con 2-9 addetti, il 40% di quelle tra 9 e 49 addetti e il 31% di quelle con più di 50 addetti.


Osservatorio Congiunturale (I semestre 2016) sull'Industria delle Costruzioni
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Ricerca Ance “L’Industria delle costruzioni: struttura, interdipendenze settoriali e crescita economica”

Il Centro Studi di ANCE ha pubblicato la ricerca promossa dall'Ance su "L'Industria delle costruzioni: struttura, interdipendenze settoriali e crescita economica".

Lo studio, che aggiorna il precedente lavoro dell'Ance svolto nel 2010, si basa su specifiche elaborazioni della più recente tavola intersettoriale pubblicata dall'Istat e consente di trarre alcune significative informazioni sulla struttura del settore e sugli effetti moltiplicativi sull'economia derivanti da una domanda aggiuntiva di spesa in costruzioni (effetti diretti, indiretti e indotti). Riguardo agli aspetti strutturali la ricerca, ad esempio, mette in evidenza la lunga e complessa filiera delle costruzioni e la bassa incidenza di importazioni nel processo produttivo.

Il settore delle costruzioni acquista, infatti, beni e servizi dall'88% dei settori economici (31 settori economici su 36 sono fornitori delle costruzioni) e solo il 4,2% degli acquisti è importato mentre il 95,8% è di produzione interna.

In merito agli effetti moltiplicativi, dallo studio emerge che una spesa aggiuntiva di un miliardo di euro in costruzioni genera sul sistema economico una ricaduta complessiva di 3.513 milioni come effetti diretti, indiretti e indotti e produce un incremento di 15.555 unità di lavoro di cui 9.942 nel settore delle costruzioni e 5.613 nei settori collegati.

In questa edizione dello studio alcuni risultati sono inoltre, per la prima volta, presentati separatamente per le attività di "costruzione di edifici e altri lavori di costruzione specializzati" e di "lavori di ingegneria civile". Gli schemi intersettoriali costituiscono un prezioso strumento per l'analisi della struttura di un sistema economico ed offrono la possibilità di mettere in luce le relazioni di interdipendenza esistenti tra i vari settori produttivi e finali del sistema e tra questi ed il resto del mondo (importazioni/esportazioni).

Nell'attuale quadro macroeconomico, e nella definizione di politiche rivolte a rilanciare la crescita economica, lo studio costituisce uno strumento utile per ribadire l'importante contributo che l'industria delle costruzioni può offrire allo sviluppo del paese in termini sia di investimenti che di occupazione unitamente alla contestuale crescita degli altri comparti economici.

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Osservatorio congiunturale II semestre 2015

ANCE ha presentato l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni. Lo studio, illustrato dal Presidente dell'Ance, Claudio De Albertis, dal Vicepresidente Rudy Girardi e dal Responsabile del Centro Studi Ance, Flavio Monosilio, fotografa un settore che, dopo una lunga crisi, vede nel 2016 una possibile svolta.

Il cambio di segno degli investimenti in costruzioni sarà, soprattutto, determinato dalle misure previste nel Disegno di Legge di Stabilità 2016 che riguardano il mercato abitativo e il rilancio dei lavori pubblici.

Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni
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Mercato abitativo

ANCE ha reso pubblico l'osservatorio sul MERCATO ABITATIVO: INVESTIMENTI, PERMESSI DI COSTRUIRE, COMPRAVENDITE E PREZZI.

Il mercato immobiliare residenziale vede rafforzarsi i segnali positivi già riscontrati all'inizio del 2014 nel numero di abitazioni compravendute e nell'erogazione dei mutui alle famiglie per l'acquisto di una casa. Un consolidamento del rinnovato interesse delle banche per il settore immobiliare, accanto ad una riduzione del prelievo fiscale nei confronti della casa, rappresentano, quindi, le condizioni necessarie per un effettiva inversione di tendenza nel mercato.

 Mercato Abitativo_ottobre 2015

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